giovedì 23 ottobre 2014

Il battiloro, un mestiere dimenticato

Si legge su wikipedia "Il battiloro era una persona la cui professione consisteva nel battere con un enorme martello l'oro, riducendolo ad una sottilissima lamina in foglia. (...) Oggigiorno questo processo viene realizzato industrialmente con macchinari per la laminazione con il similoro".
Addentrandosi tra le calli di Venezia, si può scoprire come questo mestiere resista ancora e come le macchine non abbiano ancora potuto sostituire la perizia dell'uomo. 

Varcando la porta di un affascinante palazzo di Fondamenta Nuove si entra in contatto con questa tradizione tramandata nel corso dei secoli. 
La famiglia Berta segue il processo di creazione della foglia d'oro e d'argento purissimi seguendo i metodi antichissimi portati a Venezia dai mercanti bizantini all'alba dell'anno 1000 d.C.. 
Un lavoro che consiste in una delicata combinazione tra forza e leggerezza. 

L'uomo batte, la donna compone blocchetti su blocchetti di preziosa lamina che sarà impiegata per svariati utilizzi: dalla cosmesi alla cucina, dall'architettura ai complementi di arredo realizzati con la tecnica musiva e dell'oro-graffito. 


Nel laboratorio, una volta effettuata la fusione e una prima battitura a macchina, le donne tagliano e rifiniscono le foglie che poi vengono nuovamente ribattute a mano. Chine sulle loro postazioni in penombra singolarmente illuminate per non essere abbagliate dai riflessi del prezioso metallo, compongono i blocchetti pronti per la seconda battitura effettuata completamente a mano. 
Le macchine entrano in minima parte nella lavorazione che viene ancor oggi affidata a martelli dal peso variabile dai 3 agli 8 kg su uno speciale supporto di marmo. Il numero di colpi non è casuale, ma va da un minimo di 48 a un massimo di 105 a seconda della finitura da ottenere. 


Il mestiere si impara col tempo, affidandosi all'esperienza della tradizione, ripetendo i gesti un numero infinito di volte. Se l'uomo deve imparare a contare il numero di colpi, la donna deve imparare a respirare per tagliare e inserire tra i fogli di carta la sottilissima foglia d'oro.

Nella fioca luce della bottega Mario Berta, vengono create foglie d'oro che possono avere fino a diciassette sfumature diverse: oltre ai colori classici come oro bianco, rosso e giallo, sono stati messe a punto composizioni metalliche per ottenere foglie di altre sfumature, dal verde al viola.
La materia viva plasmata dall'uomo, il fascino degli strumenti antichi si respirano a pieni polmoni in quest'angolo di Venezia. Una sorta di raffinatissima fucina di Efesto dove si tramanda una tradizione che affonda le radici nella notte dei tempi. 
Che dite, dovrei correggere la voce di Wikipedia?

photo by Daniel Perazzone

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